Brescia dice addio agli ippodromi: che futuro per l’ippica locale?

Uno degli sport per eccellenza, le corse dei cavalli, a Brescia, non ci sarà più. E non è solo una frase ad effetto per cogliere l’attenzione del lettore, no… purtroppo, è la verità.

Si, perché l’ippica spettacolo, nella provincia lombarda, è morta con la sparizione dell’equitazione a Toscolano, del trotto in quel di Leno e galoppo a Sale di Gussago.

Iniziamo proprio da , ridente cittadina che si trova sulla sponda occidentale del lago di Garda. 8.000 abitanti che vivono in un paese che fa parte del parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano. Qui un tempo c’è un campo di equitazione proprio sul lungolago, dove si tenne per diversi anni un concorso di equitazione al quale presero parte, tra gli altri, anche Mancinelli, i fratelli D’Inzeo, Orlandi, Giulia Serventi e Nelly Pasotti. Peccato che oggi non c’è più nulla.

Passiamo ora a Leno, comune di circa 14.000 abitanti la cui storia torna indietro all’epoca longobarda. Nel corso degli anni ’30 qui c’era un bellissimo ippodromo del trotto, molto famoso e frequentato. Non sopravvisse a quel decennio prima della guerra. Poi, neanche dopo il secondo conflitto mondiale si riuscì a rimetterlo in piedi. Ci fu un timido tentativo di riportarlo agli antichi fasti nel corso degli anni Settanta, ma i risultati furono negativi.

Chiudiamo con Sale, frazione di Gussago che conta circa 6.000 abitanti, il cui nome deriva da un facoltosa famiglia che visse qui in tempi andati, i Sala. Ebbene, in questa frazione c’era il bellissimo ippodromo del galoppo della Santissima, dove si tennero giusto un paio di stagioni di corse. La cosa che fa più pensare è che, nonostante il successo di pubblico che si ebbe per l’epoca, si preferì in ogni caso destinare lo spazio a delle villette.

Oggi ci sono solo delle piccole piste per i privati: a Rodengo Saiano c’è n’è una dietro l’abbazia, a Roncadelle, i Balzarini hanno fatto degli investimenti per tirare su i galoppatori della scuderia Siba. A sant’Eufemia c’è la Cavallerizza Bettoni, a cui aggiungiamo Manerbio e Travagliato Fieracavalli, dove si tengono delle gare e si insegna ad andare a cavallo.

Nonostante queste possibilità, per l’importanza dello sport e la passione della gente, il futuro è incerto. Non si possono portare gli appassionati di questo sport a guardarlo solo in TV o a fare scommesse ippiche solo on line, l’ippica va curata, è uno sport nobile che non merita di finire così.

Rialziamoci e continuiamo a galoppare.